domenica 1 dicembre 2013

MICHAEL LEDEEN

sismi michael ledeen


Michael Arthur Ledeen 

Nacque a Los Angeles nel 1941,; ha conseguito un Ph.D. in Storia e Filosofia presso l' Università del Wisconsin.La sua tesi di dottorato fù: Teoria e pratica del fascista internazionale, 1928-1936 , pubblicato la prima volta nel 1972. In seguito ha continuato a frequentare spesso l'Italia collaborando con Renzo De Felice. Ha lavorato anche come consulente storico per il SISMI
Fu durante la sua permanenza in Italia, che Ledeen è sostenne la teoria della "pista bulgara" dei Lupi Grigi per spiegare l'attentato di Mehmet Ali Agca a Papa Giovanni Paolo II del 1981.
Secondo Craig Unger , "Con Ronald Reagan appena insediato alla Casa Bianca, il collegamento bulgaro era perfetto per la propaganda della Guerra Fredda". È stato inoltre accusato di aver collaborato con la P2 di Licio Gelli, nonostante abbia negato qualsiasi implicazione.
È membro dell'American Enterprise Institute, noto think tank neoconservatore.


Sigonella

Vicino ad ambienti dell'Amministrazione Reagan senza tuttavia ricoprire incarichi ufficiali, fu presente alla Casa Bianca durante il colloquio telefonico tra il Presidente americano e il Presidente del Consiglio Craxi nel pieno della crisi di Sigonella nell'autunno 1985, inserendosi nella traduzione simultanea in inglese della conversazione e scavalcando di fatto il traduttore ufficiale Thomas Longo Jr, capo dell'Italian Desk del dipartimento di stato che protestò vivamente ottenendone l'allontanamento.
Per il suo fare intrigante e anche sospetto nella politica italiana poco dopo il Direttore del SISMI dell'epoca Amm. Fulvio Martini lo fece dichiarare persona sgradita in Italia. Ritornò sulla scena e nel nostro paese durante le non chiare vicende che ci coinvolsero nella 2ª guerra contro l'Iraq[senza fonte].

«La potenza formidabile di una società libera dedicata ad una sola missione è qualcosa che [i nostri nemici] non riescono a immaginare ... La nostra vittoria inaspettatamente rapida in Afghanistan è il preludio di una guerra molto più vasta, che con tutta probabilità trasformerà il Medio Oriente per una generazione almeno, e ridefinirà la politica di molti paesi più vecchi in tutto il mondo».
Ledeen, Michael «The War against the Terror Masters» New York: St. Martin's Press, 2002.

Intervista a Pazienza

Intervista a Francesco Pazienza Gabanelli da Repubblica
Si dice che lei sia stato determinante nella sconfitta di Carter contro Reagan. 
"La storia comincia con Mike Ledeen a Washington, che mi aveva presentato Santovito; lui dirigeva il Washington Quarterly e faceva capo ad una lobby legata ai repubblicani (e alla Cia-ndr). Così gli dico: "Guarda che quando c'è stata la festa per l'anniversario della rivoluzione libica, il fratello di Carter ha fraternizzato con George Habbash", che era il capo del Flp. E a quel punto disse: "Se tu mi dai le prove , noi possiamo fare l'ira di Dio"".
E le prove come se le era procurate?
"Attraverso un giornalista siciliano, Giuseppe Settineri, che io mandai con un microfono addosso ad intervistare l'avvocato Papa, che faceva il lobbista e aveva partecipato alla festa di Gheddafi. Lui raccontò per filo e per segno tutto quello che era successo. Le foto dei festini me le avevano fornite Michele Papa e Federico Umberto D'Amato, la testa degli affari riservati del Viminale".
Il Viminale ha dunque interferito nelle elezioni di un paese alleato?
«Sissignore, però la débacle ci sarebbe stata ugualmente, ma non in misura così massiccia».


michael ledeen francesco pazienza

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