giovedì 27 giugno 2013

VINCENZO CASILLO "O Nirone"




<<Signor Presidente desidero dire che io sono in carcere da 26 anni, ultimamente ho preso qualche 10 ergastoli, quindi la mia vita deve finire in carcere, ma non desidero pagare per la morte dell'amico mio più caro...comunque. Vi ripeto, tutti mi hanno detto che è stato un incidente, se poi è un omicidio dovreste domandare ad un certo apparato dello Stato, che gli ha rilasciato la tessera dei servizi segreti, e benché latitante entrava in tutte le carceri italiane. Però tutti mi hanno detto che è stato un incidente>>.
(Raffaele Cutolo)

Vincenzo Casillo

detto o' Nirone per la sua capigliatura corvina, è stato uno degli uomini chiave della Nuova Camorra Organizzata svolgendo un ruolo attivo sul territorio mentre Raffaele Cutolo soggiornava nelle diverse carceri italiane. È ritenuto l'autore materiale dell'omicidio di Nino Galasso, fratello di Pasquale Galasso.
L'affiliazione di Casillo alla NCO è anomala. Casillo, a differenza dei primi affiliati, non è un galeotto né un pregiudicato. Figlio di un industriale, dirige una fabbrica di pantaloni a San Giuseppe Vesuviano. Alla fine degli anni 70' si presenta spontaneamente a Poggioreale e in un colloquio con Raffaele Cutolo offre una sostanziosa quota della sua ditta per assicurarsi una piena protezione del boss. Da allora, stringe un rapporto sempre più intenso con il boss di Ottaviano, diventando il suo braccio destro. Insieme ad Alfonso Rosanova, ha svolto un ruolo chiave nel corso del rapimento di Ciro Cirillo e il primo contatto con la NCO avviene attraverso Francesco Pazienza, collaboratore dei servizi segreti, che il 17 luglio 1981 incontra ad Acerra Vincenzo Casillo. È proprio lui a gestire la trattativa tra SISMI, NCO, Brigate Rosse e dirigenti della DC. A seguito della liberazione di Cirillo (25 luglio) viene sospeso il decreto di carcerazione predisposto per Vincenzo Casillo. È possibile che questi fosse in possesso di un tesserino dei servizi.
Nel 1981, Casillo fa da mediatore tra le famiglie della vecchia camorra campana e la NCO. In principio, si riesce a trovare un accordo per una spartizione territoriale; successivamente, l'accordo salta poiché Cutolo pretende una forte tangente sul contrabbando delle sigarette.
Secondo il collaboratore di giustizia Pasquale Galasso, Casillo fu l'esecutore materiale dell'omicidio del banchiere Roberto Calvi, avvenuto a Londra nel 1982; Casillo infatti era segretamente passato dalla parte del clan Nuvoletta, legato ai Corleonesi, e per questo doveva fare un favore al mafioso siciliano Pippo Calò, che voleva uccidere Calvi perché si era appropriato del suo denaro e di quello dei suoi soci.






Giovanna Matarazzo
Il 29 gennaio 1983, a Roma, Vincenzo Casillo - in quel momento latitante - sale a bordo della sua automobile che esplode perché imbottita di tritolo. L'esplosione avviene in via Gregorio VII a poca distanza dalla sede del SISMI. Casillo muore mentre Mario Cuomo, seduto al suo fianco, perderà l'uso delle gambe. La sua compagna, la ballerina di night club romano  Giovanna Matarazzo, detta "Dolly Peach", dichiarerà al giudice Alemi che la morte di Casillo è collegata all'omicidio Calvi. Il 2 febbraio 1984 la donna verrà ritrovata in un blocco di cemento.
In un primo momento, è lo stesso Raffaele Cutolo ad essere accusato di essere il mandante dell’omicidio di Vincenzo Casillo. Nel luglio del 1993, il pentito Pasquale Galasso, ha riferito che l'omicidio di Casillo fu un chiaro segnale della potenza del clan Alfieri con cui i politici cominciavano ad avere rapporti più stretti. A detta di Galasso, Pinuccio Cillari aveva acconsentito a tradire i suoi compari poiché riteneva che oramai la NCO fosse destinata a scomparire, ma quando si accorse che Casillo stava riguadagnando terreno e che aveva addirittura la mafia alle spalle cominciò a tentennare.
A quel punto Galasso passò alle minacce, se Cillari non gli avesse consegnato Casillo la sua famiglia sarebbe stata oggetto di rappresaglie da parte della Nuova Famiglia. Cillari non ebbe scelta, anche se non gli fu facile compiere la sua missione poiché Casillo andava sempre in giro circondato da molti scagnozzi.

Pasquale Galasso

L'occasione giusta si presentò quando Enzo Casillo chiese a Cillari di acquistargli un'autovettura. Galasso colse l'opportunità al volo e fornì a Cillari i soldi per comperare l'auto, una Golf. La stessa vettura che prima di essere consegnata alla vittima fu imbottita di esplosivo e dove Vincenzo Casillo trovò la morte. Galasso ha inoltre riferito che il tritolo fu fornito dalla mafia. Per l'omicidio Casillo sono stati condannati all'ergastolo Ferdinando Cesarano e Pasquale Galasso.




Pasquale Scotti
Pasquale Scotti, , detto "Pasqualino 'o collier" per aver regalato un collier alla moglie di Raffaele Cutolo, ma conosciuto anche come "l'ingegnere",  viene arrestato a Caivano il 17 dicembre del 1983 grazie ad un'operazione diretta dall'allora capo della squadra mobile Franco Malvano. È accusato di essere il mandante dell'omicidio di Giovanna Matarazzo.















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